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Laura Villani alla Sala Biffi: “Anatomia della contemplazione", un viaggio intimo tra paesaggio, memoria e visione

Dal 6 dicembre 2025 al 10 gennaio 2026, la Sala Biffi apre le sue porte ad Anatomia della contemplazione, la nuova mostra di Laura Villani, a cura di Chiara Cardini.


Erika Pellicci, Angela compra le sigarette
Laura Villani, Sempre nuovo è il giorno, 2025

In questo spazio raccolto, quasi una piccola stanza di lettura sospesa nel tempo, l’artista pavese presenta ventiquattro opere inedite su carta: una sorta di diario visivo, un Grand Tour immaginario dove il passato più remoto incontra oggetti familiari del presente.


Villani lavora con il pastello su carte pregiate, ognuna preparata con un fondo acrilico diverso, come se ogni opera fosse una pagina autonoma ma parte di un’unica narrazione. I colori sono essenziali, sobri, illuminati da lumeggiature che aprono spiragli di luce o rivelano improvvisi accenti iridescenti. Il disegno, rigoroso e intuitivo allo stesso tempo, diventa lo strumento con cui l’artista indaga il legame profondo tra umanità e natura.


Il titolo della mostra suggerisce che la contemplazione abbia una sua forma, una struttura interna che Villani invita a esplorare. Nei suoi paesaggi sospesi emergono rovine classiche, templi, frammenti marmorei che dialogano con elementi domestici, come lampadari o poltrone, in accostamenti che generano cortocircuiti poetici. In Il canto di Orfeo, ad esempio, le colonne di un tempio fronteggiano una montagna candida, evocando un altrove mitico; mentre in Il dialogo dei giorni, acque tranquille, architetture antiche e una tenue fonte luminosa convivono in un equilibrio meditativo.


Helen Chadwick,Self Portrait, 1991.Jupiter Artland Foundation.© Estate of HelenChadwick. Courtesy Richard SaltounLondon, Rome, New York
Laura Villani, Vestale, 2025

Tra le opere più emblematiche, Sempre nuovo è il giorno mette in scena la mano del Colosso di Costantino accanto a una poltrona moderna in bilico su una roccia: un incontro spiazzante che trasforma l’archeologia in esperienza contemporanea. È proprio in questi accostamenti inaspettati che Villani costruisce la sua riflessione: un attraversamento tra ciò che permane e ciò che muta, tra visibile e invisibile, tra ciò che sappiamo e ciò che intuiamo.


Le opere diventano così spazi di silenzio e rivelazione, dove il paesaggio non è semplice sfondo, ma un territorio mentale in cui si incontrano memoria, desiderio, spiritualità. Un invito a sostare, a osservare, a lasciarsi condurre in un tempo sospeso.


Fancy Dress and Sculptures Photograph Book, 1974. Leeds Museums and Galleries (Henry Moore Institute Archive of Sculptors’ Papers). © Estat e of Helen Chadwick. Courtesy Richard Saltoun London, Rome, New York
Laura Villani, il canto di Orfeo, 2025

La mostra è anche occasione per riscoprire il percorso dell’artista, che dopo un passato musicale e una lunga esperienza nell’incisione, negli ultimi anni ha trovato nel disegno e nella pittura la forma più compiuta della propria ricerca. Le sue opere, oggi presenti in importanti collezioni pubbliche e musei internazionali, confermano una poetica raffinata, capace di fondere classicità e contemporaneità con naturalezza.


Galleria Biffi Arte

P.zza sant'antonino - via chiapponi, 39, Piacenza


Date

6 dicembre – 10 gennaio 2026

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