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Dal 9 novembre 2025 al 10 gennaio 2026, la Sala del Forno della Fortezza Nuova di Livorno ospita Ardente è il passaggio la mostra collettiva di Noemi Mirata, Giampaolo Parrilla e Redusa, a cura di Bianca Basile e prodotta da Forno Project.


Shiota Chiharu, Uncertain Journey, 2016/2019
Detail Parrilla

Tre giovani artisti — provenienti da Catania, Bologna e Napoli — intrecciano le proprie ricerche attorno a un tema comune: la materia come archivio emotivo, corpo vivo, spazio di trasformazione.


Il titolo, Ardente è il passaggio, suggerisce un attraversamento fisico e simbolico. La mostra non si limita a presentare opere autonome, ma costruisce un paesaggio esperienziale in cui sale, cera e pigmento diventano elementi rituali di una geografia sensoriale condivisa. Il sale trattiene e corrode, la cera protegge ma cede, il calore brucia e rigenera: tre tensioni opposte che si incontrano nella fragilità della forma.


La curatrice Bianca Basile concepisce l’esposizione come un luogo di passaggio più che di contemplazione: uno spazio in cui l’opera si apre alla vulnerabilità e la materia diventa veicolo di cura. «Il gesto artistico — spiega Basile — non nasconde la ferita, ma la rivela come soglia, come possibilità di rinascita.»


Le opere di Noemi Mirata si muovono tra pittura e installazione, evocando processi di metamorfosi naturale. Le sue forme organiche, sospese tra memoria e botanica, raccontano la precarietà dell’esistenza e il ritmo vitale della materia.


Giampaolo Parrilla intreccia pittura e documentazione geopolitica, restituendo alle immagini di conflitto un potenziale simbolico. Le sue tele e i suoi disegni non raccontano la guerra, ma l’eco interiore che essa lascia, fatta di residui visivi e di memoria collettiva.


Redusa (Rebecca Miccio) lavora sulla tensione tra protezione e disfacimento, plasmando ferro, sale e cera in sculture che oscillano tra fragilità e resistenza. Il suo gesto è rituale: una forma che si consuma mentre tenta di sopravvivere.



Philip Guston If This Be Not I 1945 Mildred Lane Kemper Art Museum. Univerity purchase, Kende Sale Fund, The Estate of Philip Guston, courtesy Hauser & Wirth
Detail Mirata

Nella dialettica fra distruzione e rigenerazione, Ardente è il passaggio diventa una riflessione sul tempo e sulla memoria: un invito a sostare nel trauma, ad abitarlo come esperienza di attraversamento e conoscenza.


Shiota Chiharu, Accumulation - Searching for the Destination 2014/2019
Detail Parrilla

La mostra restituisce così l’immagine di un’arte giovane ma consapevole, capace di affrontare il dolore senza estetizzarlo, trasformandolo invece in un linguaggio condiviso, ardente e necessario.


Fortezza Nuova, Livorno

Scali della Fortezza Nuova, 4


Date

8 novembre 2025 - 10 gennaio 2026



 
 

Dal 14 novembre 2025 al 18 gennaio 2026, lo storico Palazzo della Ragione di Bergamo accoglie That Person’s Heaven, grande mostra personale di Matt Mullican, a cura di Stefano Raimondi e prodotta da The Blank Contemporary Art.


Shiota Chiharu, Uncertain Journey, 2016/2019
That Person's Heaven, Matt Mullican

L’esposizione, a ingresso libero, inaugura la 15ª edizione del Festival ArtDate, sostenuto da Regione Lombardia e Comune di Bergamo, e segna il ritorno in Italia di uno dei più influenti artisti contemporanei dopo la retrospettiva al Pirelli HangarBicocca nel 2018.


Mullican (Santa Monica, 1951) è noto per aver costruito, fin dagli anni Settanta, un articolato sistema di simboli, pittogrammi e codici cromatici che definiscono una personale mappa della conoscenza. In questo linguaggio universale, il verde rappresenta la materia, l’azzurro la quotidianità, il giallo le idee, il rosso la sfera soggettiva e il bianco e nero il linguaggio. Una grammatica visiva che diventa strumento di interpretazione del mondo e delle sue dimensioni fisiche e mentali.


Il titolo della mostra si riferisce a That Person, l’alter ego che l’artista incarna durante le sue sessioni di ipnosi, una figura che parla e agisce con voce e gesti propri, rivelando una parte nascosta della coscienza. È in stato ipnotico che nasce l’opera esposta a Bergamo: una monumentale griglia di 16x16 metri, composta da trentadue pannelli di uguali dimensioni, metà in bianco e nero e metà in rosso.


L’installazione, realizzata in collaborazione con Aquafil S.p.A. e Radici Pietro Industries & Brands S.p.A., unisce ricerca artistica e innovazione industriale attraverso materiali tessili sostenibili, frutto di processi di riciclo e sperimentazione tecnologica.


In questa composizione, la griglia — simbolo di ordine e controllo — si confronta con l’imprevedibilità della trance, generando un cortocircuito concettuale. L’ipnosi diventa strumento per indagare gli stati liminali della coscienza, dove il silenzio, tema portante di ArtDate 2025, assume un valore costruttivo: non assenza, ma spazio di sospensione e ascolto interiore.


Philip Guston If This Be Not I 1945 Mildred Lane Kemper Art Museum. Univerity purchase, Kende Sale Fund, The Estate of Philip Guston, courtesy Hauser & Wirth
Matt Mullican

Mullican afferma: “Tutto è nella mente. Tutte le immagini sono mentali. Il lato in bianco e nero riguarda la vita quotidiana, il rosso l’aldilà. Sono parti diverse della stessa storia, domande sull’esistenza, sulla memoria, sulla morte.”


In That Person’s Heaven, l’artista costruisce così una riflessione radicale sul confine tra realtà e percezione, tra coscienza e inconscio, restituendo all’arte il suo potere di accesso alle profondità della mente.


La mostra è accompagnata da un catalogo bilingue edito da Silvana Editoriale, con testi di Stefano Raimondi e Roberta Tenconi, e da un programma di laboratori gratuiti per bambini, curati dai servizi educativi di The Blank.


Shiota Chiharu, Accumulation - Searching for the Destination 2014/2019
Matt Mullican

Con That Person’s Heaven, Mullican riafferma la centralità dell’immaginazione come strumento di conoscenza e la forza dell’arte come esperienza mentale e collettiva.


Palazzo della Ragione, Bergamo

Piazza Vecchia, 8A


Date

14 novembre 2025 - 18 gennaio 2026



 
 

Al MAO Museo d’Arte Orientale di Torino prende vita la terza edizione di Declinazioni Contemporanee, il programma di residenze e commissioni site-specific che mette in dialogo artisti contemporanei e collezioni museali.


Shiota Chiharu, Uncertain Journey, 2016/2019
Declinazioni Contemporanee #3, MAO Torino 2025

Inaugurata il 1° novembre 2025, la rassegna conferma la vocazione del museo come luogo di ricerca e di riscrittura culturale, dove opere e oggetti del passato vengono reinterpretati attraverso lo sguardo dell’arte di oggi.


Il progetto, curato dal MAO, riunisce voci provenienti da tre continenti e invita artisti, curatori e professionisti del settore a costruire nuove letture del patrimonio, restituendo significato a manufatti rimasti troppo a lungo in silenzio.


Nella sezione tibetana, i registi e artisti Ritu Sarin e Tenzing Sonam presentano un’installazione sonora dedicata ai preziosi frammenti provenienti dal monastero di Densatil, distrutto durante la Rivoluzione Culturale. Attraverso la voce della scultura di Virūḍhaka, Re Guardiano del Sud, l’opera restituisce memoria e dignità a un patrimonio disperso, trasformando la sala museale in uno spazio di ascolto e di riflessione sul destino delle opere e sulla loro migrazione forzata.


Nelle gallerie cinesi, la coreana Sunmin Park presenta il video Pale Pink Universe (2025) e una nuova serie di disegni nati dalla residenza presso la tenuta di CastelGiocondo dei Marchesi de’ Frescobaldi, nell’ambito del progetto Artisti per Frescobaldi. L’artista intreccia paesaggio toscano e cosmologia orientale, vinificazione e poesia medievale, ispirandosi a un sonetto di Dino Frescobaldi. Le immagini microscopiche di un acino d’uva si fondono a visioni planetarie, accompagnate dalla musica di Bojan Vuletic: un universo sospeso tra natura, cultura e spiritualità.


Philip Guston If This Be Not I 1945 Mildred Lane Kemper Art Museum. Univerity purchase, Kende Sale Fund, The Estate of Philip Guston, courtesy Hauser & Wirth
Declinazioni Contemporanee #3, MAO Torino 2025

Tra le gallerie di Cina e Giappone, Francesco Simeti conclude idealmente il percorso con Description Generale (A Historical Map of the Other), un’installazione di carte da parati, tessuti e sculture luminose realizzate con WonderGlass. L’artista costruisce una mappa critica delle antiche Vie della Seta, dove l’Oriente diventa specchio delle proiezioni e delle appropriazioni occidentali. Un paesaggio di pagode sospese e texture storiche invita il visitatore a interrogarsi sul concetto di “altro” e sulle narrazioni coloniali che hanno modellato l’immaginario europeo.


L’inaugurazione ha ospitato anche la performance Tape Music dell’artista taiwanese Lin Chi-Wei, già presentata alla Tate Modern e al Centre Pompidou, qui proposta in dialogo con la collezione funeraria cinese del museo. Partecipata dal pubblico, la performance ha trasformato la lettura collettiva di partiture su rotoli di carta in un coro armonico, un rito di memoria e rinascita.


Shiota Chiharu, Accumulation - Searching for the Destination 2014/2019
Declinazioni Contemporanee #3, MAO Torino 2025

Con Declinazioni Contemporanee #3, il MAO si conferma laboratorio di interculturalità, dove la storia incontra la contemporaneità e l’arte diventa strumento di restituzione e di ascolto. Le opere saranno visibili fino al 15 febbraio 2026 con il biglietto d’ingresso alle collezioni permanenti.


MAO Torino

Via San Domenico 11


Date

1 novembre 2025 - 26 aprile 2026



 
 
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