Questo inverno Hauser & Wirth St. Moritz presenta Alberto Giacometti: Faces and Landscapes of Home, una mostra che riporta l’artista svizzero nel cuore dei luoghi che lo hanno formato: Stampa e Maloja, nella remota Val Bregaglia.

Curata da Tobia Bezzola, l’esposizione raduna dipinti, sculture e disegni che raccontano il legame profondissimo tra Giacometti, la sua famiglia e il paesaggio alpino della sua infanzia. Un ritorno alle origini che non è solo geografico, ma anche emotivo e creativo.
Accanto alle opere dell’artista, la mostra integra le fotografie di Ernst Scheidegger, amico intimo e compagno di viaggio, che dagli anni Quaranta fino agli anni Sessanta documentò la vita quotidiana di Giacometti tra Parigi e la Svizzera. Le sue immagini rivelano un lato raccolto e quasi domestico dell’artista: momenti al cavalletto, scambi silenziosi con la madre o con la moglie Annette, pause contemplative nelle stanze della casa-studio di Stampa.
Giacometti cresce in Val Bregaglia in una famiglia immersa nell’arte: il padre Giovanni è uno dei grandi moderni svizzeri, celebre per le sue vedute alpine luminose. Non stupisce quindi che i primi soggetti del giovane Alberto, negli anni Dieci e Venti, siano la madre, il padre e i paesaggi che gli stanno attorno. Schizzi delicati, austeri e intimi al tempo stesso, che definiscono già i temi centrali della sua ricerca: la figura umana, la luce, l’osservazione del reale.

Nel 1922 l’artista si trasferisce a Parigi, desideroso di emanciparsi da una tradizione che sente troppo stretta. Qui incontra l’avanguardia: cubismo, arte tribale, surrealismo. Sperimenta, si mette in crisi, cambia direzione. Ma, come mostra l’allestimento, il legame con la Svizzera non si interrompe mai. Negli anni della Seconda guerra mondiale torna a lavorare stabilmente a Ginevra e fa frequenti ritorni a Stampa e Maloja, luoghi dove ritrae ossessivamente le persone a lui più care: la madre, Diego, Annette. Figure che diventano, nel tempo, veri e propri archetipi della sua scultura.
In mostra compaiono opere cesellate nel bronzo, come Tête au long cou e Petite buste de Diego, insieme a disegni tardi delle montagne che frequentò per tutta la vita. Sono testimonianze di un dialogo continuo tra partenza e ritorno, tra la Parigi cosmopolita e il rifugio intimo delle Alpi.
Le fotografie di Scheidegger completano questo racconto, restituendo il ritmo quotidiano dell’esistenza di Giacometti: un artista inquieto e urbano, ma anche un figlio delle montagne, legato a quella terra da una fedeltà profonda e quasi segreta.
Hauser & Wirth St. Moritz
Via Serlas 22, 7500 St. Moritz
Date
13 dicembre 2025 – 28 marzo 2026








