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Un profondo concetto di bellezza si è legato all’arte per tanto tempo. La contemporaneità ne ha sicuramente modificato tanti assunti. Certamente il nostro tempo mette la bellezza in relazione all'estetica, una sensibilità però esemplificata per la prima volta solo nel XVIII secolo con la pubblicazione nel 1750 di Aesthetica da parte di Alexander Gottlieb Baumgarten. E prima ?



Umberto Curi propone alcune piste che ci aiutano a comprendere un tragitto del concetto fino alla nostra civiltà. Simone Weil in uno scritto del 1942 ha posto le basi per un’indagine di come tale giudizio non possa che legarsi ad altri che lo sostengono o implementano. Certamente il periodo greco ha espresso una formulazione molto diversa dall’attuale ma che vedeva la bellezza legata ad un vivere che aveva nella morte il suo punto topico. Non era quindi una forma stabile che rendeva il concetto ma una sorta di ideale. Con Platone il bello si interseca al vero. Una sorta di lampeggiare nella realtà sensibile rimanda a tutto ciò. Tale bellezza non è però ancora una forma fissata e quindi rimane ulteriormente limitata da questo impedimento. Per Aristotele è la poesia che è connessa con la conoscenza perché si occupa dell’universale. Un racconto – in riferimento alla tragedia - ben costruito genera quella meraviglia molto vicina al filosofare. Questo stupore coinvolge le passioni che sono all'origine della conoscenza. Tutto ciò anela al vero. Ma, nella cultura greca antica, non si sta ancora parlando di tematiche estetiche come le concepiamo nella nostra congiuntura. Con Plotino si continua a sostenere che la bellezza non è una questione misurabile ma è apparizione di qualcosa che mette in conflitto le emozioni di appagamento e patimento. Il termine in ballo per tutto ciò è thàmbos. Egli perciò si pone sulla stessa via indicata dai Greci. Anche in siffatto caso non c'è ancora alcun riferimento ad una possibile prefigurazione della disciplina dell'estetica. Arriviamo finalmente ad una svolta con Rainer Maria Rilke. Il termine deinòs - che allude ad uno stato di sgomento molto vicino al termine riguardante Plotino - utilizzato da diversi autori nella Grecia dell'età arcaica e quella classica ci può aiutare a comprender appieno tale mutamento. Per Rilke il bello è il tremendo. Da qui si comprende che tale concetto non riguarda per nulla il gusto. Si ritorna allora a degli scritti di Simone Weil degli anni Quaranta del Novecento. Il bello diventa qui una sorta di sconvolgimento che riempe di felicità e porta allo spirituale. Dopo tutti questi esempi, per Umberto Curi, c'è solo allora un andare avanti verso il bello, sicuri che non si potrà raggiungere mai una fissa esemplificazione.

- Stefano Taddei

Chi non apprezza la musica di Lady Gaga non può non (ri)conoscerne la peculiare visione. Le due questioni poi sono intimamente legate. I suoi videoclip sono certamente manifestazioni artisticamente complesse. Non le uniche.


Alessandro Alfieri  Lady Gaga. La seduzione del mostro  Arte, estetica e fashion nell’immaginario videomusicale pop  Arcana, pp. 173
Alessandro Alfieri Lady Gaga. La seduzione del mostro Arte, estetica e fashion nell’immaginario videomusicale pop Arcana, pp. 173

L ’artista americana ha seppellito il mito di Madonna, declinando una nuova modalità musicale nello star system. Uno degli assunti del testo è che con l’autrice americana siano saltati i confini tra cultura alta e bassa. In questo è pienamente un fenomeno pop. L'artista poi attinge a quelle forze della globalizzazione che hanno proposto in una dimensione estetica ammaliante e fagocitante tante soluzioni delle avanguardie artistiche, flirtando pure con il brivido come confronto con l’alterità in nome di una declinazione del mostruoso intrigante per il fruitore. Lady Gaga è autrice che accosta tranquillamente canzone e visione nel momento creativo, ambito in cui ha attivato caratteristiche peculiari anche grazie all’altissimo livello dei collaboratori. Certamente, e nel testo è rilevato puntualmente, l’autrice ha saputo implementare nella pop music una serie di riferimenti ad altri generi musicali come quelli desunti dalle creazioni visive del Reverendo Marilyn Manson. In tanti sensi Lady Gaga è pienamente inserita nella creatività postmoderna, grazie al suo saper combinare stili desunti dal passato e saperli ricodificare nell’attualità. L’artista è inoltre un fenomeno che utilizza la moda, senza subirla ma diventandone una protagonista. In congiunture transestetiche come queste il kitsch è un valore da perseguire e questo non manca in Lady Gaga. Un’artista come Francesco Vezzoli da tempo offre una ricerca congruente a ciò e anche l'autrice americana non ne pare immune. In tale apparato visuale, per mezzo di una teatralizzazione incessante che sfonda pure i confini morali tra umano e inumano, mutano indelebilmente anche le differenze di genere. Tramite questa, diversificata, estetizzazione si compiono perciò diverse incursioni nella contemporaneità. Nel libro si propongono pure confronti con altre icone pop. Resta la peculiarità rappresentata da Lady Gaga, artista imprescindibile che non propone solo musica ma utilizza con competenza creatività molteplici.


-Stefano Taddei


Alessandro Alfieri

Lady Gaga. La seduzione del mostro

Arte, estetica e fashion nell’immaginario videomusicale pop

Arcana, pp. 173

La nostra esistenza è sempre rivolta al confine. Ogni espandimento dell’essere si confronta con un oltre che sfonda il costituito. Da circa quattro anni Federica Gonnelli riflette proprio sul tema del confine. I fenomeni territoriali si riverberano perennemente nella persona in molteplici modalità. Tutto ciò fa in modo che quello che appare ben delimitabile diventa tranquillamente superabile. Federica Gonnelli da sempre si muove oltre i limiti delle discipline delle arti visive. In tale percorso espositivo il reale si fa luogo per riflessioni sul destino umano. Nei quattro lavori denominati Transizione e Germinazione ci troviamo davanti ad immagini rielaborate e fantasmagoriche dove, grazie a sovrapposizioni, siamo immersi in una sequenza di quegli sviluppi naturali che testimoniano il fluire indefesso dell’ambiente.


Transizione e Germinazione

Assemblaggio di immagine fotografica stampata su organza, stoffa, carta, legno e materiali vari. 1 elemento 104x104x5 cm, 4 elementi 27x27x5 cm ciascuno. 2019.



La terza sponda del fiume – Viaggio sono assemblaggi accompagnati da alcuni frammenti tratti dal racconto “La Terza Sponda del Fiume”, di João Guimarães Rosa. Il corso d’acqua, al suo interno, può essere un movimento di esperienze e di esistenza. Tramite queste combinazioni il fiume diventa fenomeno di trasformazione e germinazione impossibile da racchiudere in confinazioni.



La terza sponda del fiume – Viaggio

Assemblaggio di immagine fotografica stampata su organza, carta, filo di cotone, micro–scultura di ferro zincato saldato e plexiglass. 46x33x5 cm ciascuno. 2017.


L’installazione Come un fiume (verso la foce) il fiume Isonzo e il territorio circostante sono un riferimento ineludibile per imbastire concetti che riguardano il sentire e il percepire queste presenze. Tali allusioni sono quindi uno studio che immette in altri flussi dell’immaginazione e della riflessione.



Come un fiume (verso la foce)

Come un fiume (verso la foce)

Installazione assemblaggio di ecoline e grafite su carta, legno e luce led. 40 elementi 30x30 cm ciascuno, 1 elemento 30x30x5 cm, misure complessive 180x630x5 cm. 2019.



Come un fiume (verso la foce) – Particolare di Gradisca



Queste opere rappresentano quel confine che continuamente superiamo, segno di un esistere che perennemente si ricrea nel contatto con l’esterno, sia territoriale che concettuale. Ogni stratificazione riscontrabile in questi lavori porta il nostro essere verso scatti aggiuntivi che certificano la diversità e profondità del nostro stare al mondo. Il confine non ci appare più come separazione ma monito per superare le resistenze del vivere.


- Stefano Taddei


INAUGURAZIONE Sabato 24 Agosto 2019 ore 19.00


"LA FORTEZZA" Galleria d'Arte

Via Ciotti 25, Gradisca d'Isonzo (Go)


La mostra sarà visibile fino al 15 settembre: dal mercoledì al venerdì dalle 17.30 alle 19.30, sabato dalle 10.30 alle 12,30 e dalle 17.30 alle 19.30, domenica dalle 10.30 alle 12.30.


Per informazioni: gallerialafortezza@gmail.com

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