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L’arte, pur non lasciandovi segni pregnanti, vive le follie della congiuntura contemporanea.





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In tale situazione è abbastanza normale che gli autori permangano solo immettendo le proprie ricerche in questo alveo senza alcun navigatore. Durante il Novecento, ma principalmente dopo il Secondo Dopoguerra, l’arte si è presentata come contemporanea per una rottura profonda con il passato più recente o quello di derivazione classica. Il problema è che mancano tuttora demarcazioni certe su tali ricerche. Cosa fa di loro l’essere contemporanee? Qui l’estetica manca di precisione, forse perché troppo legata a stilemi del passato, mentre l’arte brancola nel buio di una creatività che forse si è spinta troppo avanti per essere circoscrivibile. Tutto ciò porta ad un notevole stato ansioso di tali discipline. Partendo da questa congiuntura l’autore mostra come questa situazione porti parecchie conseguenze nell’attualità .Si respira ovunque infatti un senso estetico diffuso che crea ancora più difficoltà nel demarcare l’artistico. Sembra poi che per essere contemporanei si debba proporre uno scarto nel flusso della contingenza. L’arte contemporanea ha abdicato all’educare la società, si è fatto in un certo senso muta, brancolando tra arte totale e non-opera. In questo ultimo campo è stata sostenuta unicamente dal pensiero ma in questa incertezza si è fatta inghiottire dall’ansia. Il contemporaneo ha poi proposto nuove esemplificazioni rispetto a cosa è arte e cosa no, all’originale e all’autentico ma pure su cosa è inespressivo e inautentico. Ciò ha portato autori come Francis Bacon, muovendosi nel solco della tradizione, a proporre un eccesso di sensibilità e dare corpo visibile a delle forze del sistema nervoso prima invisibili. Poi il libro rende conto del concetto di simulacro, dove l’arte trova sempre possibilità esemplificative. Immettersi in tale flusso, mostrarne le incongruenze, può essere lascito importante all’umanità per comprendere meglio il nostro presente. La prevaricazione della mente dell’uomo da parte della tecnologia, una natura con cui raffrontarsi continuamente e talmente grande e altra da essere molto vicino ad un nuovo sublime, ha desacralizzato possibilità di sopravvivenza di concezioni di creatività plurisecolari. Arte e filosofia, particolarmente da Hegel in poi, hanno avuto un conflitto che si è esteso fin al contemporaneo. Con l’Arte concettuale la ricerca si è smaterializzata e si è fatta mero concetto. Ciò non è ancora finito visto che anche nelle ricerche più recenti la cosa-opera ha perso terreno rispetto all’idea. Pare sotto ai nostri occhi essere andata in scena una sorta di vendetta dell’arte sulla filosofia. Anche il Minimalismo si pose come alternativa a certe concezioni espressive precedenti, anche se mantenne, facendone il tutto, l’oggetto artistico. Qui, nonostante roboanti proclami di certi suoi protagonisti, si continua però a cercare una relazione, anche indebolendo la referenza. Il cattivo gusto e il falso sono poi entrati prepotentemente nella società, dove è ben presente anche il kitsch. In mezzo anche a queste opere inautentiche pare che l’uomo possa trovare una sorta di anelito di contentezza. Ciò lo eleva, anche solo per un poco, dalla sua situazione ansiosa. Il soggetto può prestare attenzione a questi oggetti e da lì si può creare una relazione foriera d’avvenire, anche per l’arte contemporanea.


Stefano Taddei





 
 

Laufzeit unter Vorbehalt.


L’arte contemporanea sovente vive della pura contingenza. Vi sono invece rilevanti autori che guardano al passato per leggere con più precisione il presente. Uno di questi è Anselm Kiefer.



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Anselm Kiefer, Die Große Fracht, 1981/1996, Sammlung Grothe in der Kunsthalle Mannheim, Foto: Charles Duprat, © Anselm Kiefer




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Anselm Kiefer, Frauen der Antike, 2006, Foto: Wienand Verlag, Sammlung Grothe in der Kunsthalle Mannheim, © Anselm Kiefer



Diciannove sono i lavori presenti in questa mostra, tutti provenienti dalla collezione Hans Grothe. In queste opere si possono ritrovare le solite riflessioni sulla storia del popolo tedesco ma ciò non può non riguardare anche il resto dell’umanità.

Queste opere possiedono una simbologia evidente ma straniante, simbolo delle varie peregrinazioni esistenziali proposte dall’autore. Ecco quindi che il retaggio culturale primigenio dell’artista si è, nel tempo, modificato ed è andato a mischiarsi con tanto altro.


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Palmsonntag © Anselm Kiefer, Sammlung Grothe, Foto: Heiko Daniels / Kunsthalle Mannheim

Le opere e le sculture di Anselm Kiefer possiedono una loro specificità che le rende tipiche. Elementi naturali e non fanno i queste elaborazioni una summa di trasporti interiori ed esteriori.




KUNSTHALLE MANNHEIM FRIEDRICHSPLATZ 4 68165 MANNHEIM +49 621 293 6423 INFO@KUMA.AR

FINO AL 6 giugno

 
 

Con l’annuncio dei vincitori al Museo civico Giovanni Fattori di Livorno si è conclusa sabato 31 Ottobre l’undicesima edizione del PREMIO COMBAT PRIZE, concorso internazionale d’arte contemporanea ideato dall’associazione culturale Blob Art, con la compartecipazione del Comune di Livorno, il contributo della Fondazione Livorno e il sostegno della casa editrice Sillabe.

La giuria, composta da Andrea Bruciati, CAMPOBASE, Francesca Baboni, Kiki Mazzucchelli, Lorenzo Balbi e Stefano Taddei, ha scelto come vincitore della sezione Pittura Davide Serpetti con l'opera "The Pure And The Damned" con la seguente motivazione: per aver sviluppato la pratica pittorica attraverso una fluidità che ricorda per certi versi la qualità compositiva matissiana, aggiungendo e fondendo felicemente in sintesi segno e colore.

Menzione speciale della giuria a Francis Offman.


The Pure And The Damned olio, acrilico e spray acrilico su tela, 193 x 140 cm
The Pure And The Damned olio, acrilico e spray acrilico su tela, 193 x 140 cm

Per la sezione Fotografia la giuria ha decretato vincitore Thilo Seidel con l’opera "DSC99910 REGARDS SANS LIMITES", per la sua capacità di indagare, attraverso un uso sofisticato della fotografia, il concetto di spazio, ponendo in risalto le contraddizioni tra dentro e fuori, presenza e assenza dell'attività umana come, al contempo, interrogando la percezione del pubblico che, pur messo di fronte ad un ambiente conosciuto, si ritrova ad esperire un contesto desolato e inedito, temporalmente sospeso.

Menzione speciale della giuria a Roberta Segata.


DSC9910 REGARDS SANS LIMITES, archival pigment print, 80 x 60 cm
DSC9910 REGARDS SANS LIMITES, archival pigment print, 80 x 60 cm

Per la sezione Disegno la giuria ha premiato Stefan Milosavljevic con l’opera "Interrupded Rainbow" per aver posto in discussione gli ordini assiali della pratica disegnativa che stanno alla base della banda cromatica, mediante un’azione privata, intrusiva, curiosamente organica, e per questo, forse corrosiva.

Menzione speciale della giuria a Giulia Dall’Olio.


Interrupted Rainbow, testosterone e pennarello su carta, 42 x 59,4 cm
Interrupted Rainbow, testosterone e pennarello su carta, 42 x 59,4 cm

La giuria ha decretato vincitore per la sezione Scultura/Installazione Paolo Bufalini con l’opera "Senza titolo” per aver saputo sintetizzare in una scultura diretta, ironica ed efficace le tensioni del rapporto tra uomo e specie animali, tema dibattuto e presente nella nostra contemporaneità.

Menzione speciale della giuria a Paolo Peroni


Senza titolo, serpente tassidermizzato, cappello 120x20x25cm
Senza titolo, serpente tassidermizzato, cappello 120x20x25cm

Infine per la sezione Video la giuria ha assegnato il premio ex aequo a Giovanni Chiamenti con l’opera "Overlaid Symbiosis" e a Valentino Russo con l’opera “Videograms of a revolution rip mark fisher”. Queste le motivazioni: Giovanni Chiamenti per la capacità di coniugare sperimentazione sul formato e sul dispositivo di fruizione con la riflessione sull'agentività umana in una prospettiva ecologica, sviluppando una visione complessa, multifocale che evidenza relazioni osmotiche tra le materialità trattate nel video. Valentino Russo per la riflessione che pone sul capitalismo: la mancata proposta di felicità crea solo un desiderio continuo di possesso. La bellezza si sposta sugli oggetti, che hanno così un appeal ai più irresistibile. Dai salotti delle case costose, l’artista mette in scena la battaglia per accaparrarsi tali super-gadget. Ricchezza e povertà appaiono così figli della stessa miseria umana.

Menzione speciale della giuria a Iocose.




Per quanto riguarda i premi speciali, il premio “SAC spazio arte contemporanea”, che consiste nella realizzazione di un progetto site specific e una pubblicazione dedicata nella prossima programmazione 2021 del SAC, viene assegnato a Luisa Me per la marcata caratterialità dell’intendere il fare pittorico e l’attenzione verso una figurazione acida e disturbante, priva di compromessi.


 Touch me to stop growing, olio e acrilico su tela, 190 x 150 cm
Touch me to stop growing, olio e acrilico su tela, 190 x 150 cm

Il premio ART TRACKER, che prevede l’inserimento di un artista under 35 nella programmazione eventi di Lucca Art Far 2021 con un nuovo progetto curatoriale, è conferito ad Agnese Spolverini, per la sua capacità di creare ambienti multisensoriali, contraddistinti da un immaginario permeato di fluidità e ibridazioni, che lavora allo stesso tempo su più livelli, innescando emozioni ambigue.


Untitled (crumpled), veneziana, tappeti, led, audio (10’22’’)
Untitled (crumpled), veneziana, tappeti, led, audio (10’22’’)


In ultimo, il premio Poliart, viene assegnato a Giulia Maiorano, per la capacità innata di creare cortocircuiti concettuali tra l’oggetto rappresentato e il significato che lo definisce. Per una originalità creativa che rende il suo lavoro intrigante, per la facilità di sconfinare tra oggettività e visione metaforica e per un utilizzo dei materiali che gioca sul rendere visibile ciò che apparentemente è invisibile. L’azienda Poliart, leader nel settore del polistirene espanso, sosterrà la produzione di una nuova opera dell’artista.


Lingule lingule lingule, sculture di sapone, fonoassorbente e struttura metallica, 100 x 100 x 25 cm
Lingule lingule lingule, sculture di sapone, fonoassorbente e struttura metallica, 100 x 100 x 25 cm

La “targa Paolo Ristori”, in memoria del socio scomparso dell’associazione culturale Blob Art, viene assegnato a Marco Dolfi con l’opera “Fiori” per la coerenza della sua ricerca, l’indagine sul medium del disegno e per aver costantemente messo in discussione il proprio fare artistico durante tutta la sua carriera, incarnando così l’autentico spirito del Premio Combat.


- Redazione


Info: Associazione Culturale Blob ART via Luigi Boccherini, 22 - Livorno - Italy

T +390586881165

ufficiostampa@premiocombat.it

www.premiocombat.it

 
 
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