Il MACBA celebra 30 anni di collezione con “Like a Dance of Starlings”
- Redazione

- 1 giorno fa
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In occasione del suo trentesimo anniversario, il MACBA presenta Like a Dance of Starlings. MACBA Collection: Thirty Years and Infinite Ways of Being, una mostra che propone una rilettura profonda e non convenzionale della propria collezione.

Visitabile fino al 28 settembre 2026, l’esposizione costruisce una narrazione collettiva che mette in discussione i concetti di individuo e comunità, articolando un dialogo aperto tra artisti di generazioni, linguaggi e contesti diversi.
Lontana da qualsiasi ordine cronologico o intento celebrativo, la mostra riunisce duecento opere di circa cinquanta artisti, molte delle quali esposte per la prima volta al MACBA, mentre una parte significativa è entrata recentemente nella collezione. Curata da Clàudia Segura e Núria Montclús, l’esposizione assume una forma mobile e rizomatica, ispirata al volo degli storni: immagini instabili, mutazioni continue, relazioni che si formano e si dissolvono generando nuove mappe di senso.
Il percorso si apre con i ritratti in bianco e nero di Fotomatón di Onofre Bachiller, realizzati tra il 1986 e il 2000 nei luoghi della notte barcellonese. Questo vasto archivio fotografico restituisce una città attraversata da desideri, identità fluide e trasformazioni sociali, documentando l’emergere della cultura club, delle comunità LGBTQ+ e di una Barcellona notturna che sfida norme e gerarchie. Le immagini diventano così una performance collettiva, un ritratto corale di soggettività in movimento.

La mostra si articola in cinque ambiti tematici che esplorano i processi di soggettivazione contemporanea. In Abitare i confini, le opere interrogano l’identità come costruzione porosa e instabile, attraversata da genere, corpo, razza e classe sociale. Artisti come Jean-Michel Basquiat, Ocaña e Tony Oursler mettono in crisi l’idea di un soggetto unitario, restituendo esistenze liminali e a lungo marginalizzate.
In Esistere attraverso la carne, il corpo emerge come luogo primario dell’esperienza e della conoscenza. Le opere di Àngels Ribé e altri artisti mostrano come l’identità non sia qualcosa di dato, ma un processo incarnato, performativo e situato, in costante relazione con il contesto.

Il percorso si apre infine a una dimensione più ampia in Vibrare nella natura, dove la soggettività viene pensata come rete di relazioni tra umano, ambiente e spiritualità. In lavori come Sonhos Yanomami di Claudia Andujar, l’essere umano appare inseparabile dal respiro della foresta, parte di un ecosistema condiviso e sacro.
MACBA
Plaça dels Àngels, 1, Ciutat Vella, 08001 Barcelona
Fino al 28 Settembre 2026






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