ll capitalismo fomenta continuamente l’immaginario contemporaneo. Non esistendo una realtà alternativa valida questo sembra un circolo chiuso.
Tutto pare poi potersi comprare, anche il nuovo. In nome di performance misurabili la burocrazia ha implementato il tempo lavorativo in nome dell’ideologia smart. E’ una lucida analisi quella proposta da Mark Fisher, in cui si può ritrovare parecchio di quello che attraversiamo ogni giorno. Intanto ci ricorda che reale non è mai la realtà. Quest’ultima si nutre infatti di emotività che ha riempito ogni alveo di desiderio e il capitalismo ha la capacità di veicolare ogni fantasia. Ciò tiene bloccato l’essere in un presente che non ha alcuna possibilità di cambiamento sostanziale. Tutto cambia velocemente ma, in effetti, tutto rimane uguale. Le differenti creatività non possono quindi che adeguarsi, pena la fame, a questo dominio finanziario. Le aspirazioni delle persone subiscono una precorporazione. Ecco quindi che alternativo e indipendente, non solo in ambito musicale, diventano funzionali alla finanza globale. Dimenticare il brutto dell’esistenza o tradurre come nuovo questioni del passato sono funzionali all’adattamento sociale dell’essere contemporaneo. Tramite le pubbliche relazioni, utilizzando fortemente lo storytelling, il capitalismo nasconde la sua anima crudele e si presenta premuroso verso tutti gli indifesi. L’inaspettato o lo strano fomentano, grazie a creativi preparati proprio a questo, il circo mediatico-finanziario che riempie la vita di un uomo sempre più solo e, altresì, che cerca di sfuggire da ansia e cinismo. Secondo l’autore siamo ancora in congiunture di fine della storia. Bucare la cortina del realismo capitalista è ancora possibile. Nel mezzo dei tanti reali che ci si presentano ogni giorno possiamo seguire una traiettoria che ci porti fuori dalle sabbie mobili attuali. A mio parere, anche la ricerca estetica può immettersi in tale flusso e darci nuove spinte per l’avvenire. In tempi di già tutto visto è perciò auspicabile, pure grazie all’arte, una speranza per il futuro.
- Stefano Taddei
Mark Fisher
Realismo capitalista
Nero Editions, pp. 156
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