Michael E. Smith a Palazzo Bentivoglio: C C, una mostra tra assenza, materia e tensione percettiva
- Redazione

- 4 ore fa
- Tempo di lettura: 2 min
Dal 30 gennaio al 26 aprile 2026, Palazzo Bentivoglio a Bologna ospita C C, la mostra personale di Michael E. Smith, uno degli artisti americani più radicali e influenti della sua generazione.

Curata da Simone Menegoi e Tommaso Pasquali, l’esposizione si sviluppa negli spazi sotterranei del palazzo, trasformati dall’artista in un ambiente essenziale, teso e profondamente immersivo. L’ingresso è gratuito, a conferma della vocazione del progetto a costruire un rapporto diretto tra ricerca artistica e pubblico.
Da oltre vent’anni, Michael E. Smith ridefinisce i confini della scultura e dell’installazione attraverso una pratica che si muove tra minimalismo e residuo, presenza e assenza, materia e silenzio. Le sue opere nascono spesso da materiali trovati, scarti industriali e oggetti di recupero, elementi che portano con sé tracce di uso, consumo e abbandono. Inseriti nello spazio con precisione chirurgica, questi frammenti generano installazioni di forte impatto emotivo, in cui il quotidiano appare al tempo stesso fragile e minaccioso.
Ogni mostra di Smith è concepita come un’esperienza unica e irripetibile. Oggetti, architettura e luce operano all’unisono, trasformando il luogo espositivo in un corpo vivo, attraversato da una tensione costante. Il vuoto, l’attesa e il silenzio diventano strumenti compositivi fondamentali: è proprio nella sottrazione che l’artista concentra il significato, costringendo lo spettatore a una percezione attenta, quasi allerta.

Cresciuto nella Detroit postindustriale, Smith traduce nella forma scultorea una memoria segnata dal declino industriale e dalla precarietà urbana. I suoi lavori restituiscono una riflessione inquieta sul destino degli oggetti e dei luoghi, e sul loro rapporto con il tempo umano. In C C, questa ricerca si confronta con un contesto architettonico denso di storia: i sotterranei di Palazzo Bentivoglio, con la loro stratificazione materiale e simbolica, diventano un nuovo terreno di esplorazione.
Come sottolineano i curatori, dopo aver messo in crisi la neutralità del white cube, Smith approda a uno spazio in cui la complessità storica e fisica diventa un punto di partenza imprescindibile. Il dialogo con il luogo ha innescato nell’artista una trama di risonanze intime, facendo emergere memorie legate a una vicenda familiare mai condivisa prima, che contribuiscono a caricare ulteriormente l’atmosfera della mostra.
Palazzo Bentivoglio
via del Borgo di San Pietro 1, Bologna
Date
30 gennaio – 26 aprile 2026






Commenti