La forma è il focus del lavoro di Nuria Mora. Attraverso soluzioni identificabili, semplici ma non figurativamente conchiuse, l’artista ci presenta un mondo veramente intrigante di simbologia. Le forme, appoggiandosi a vari materiali, amplificano la portata semantica della proposta artistica.
Nuria Mora, L’omino della sabbia Marron, Reggio Emilia, 2022
Acrylic and oil on linen, 170 x 125 cm
© Ph. Fabrizio Cicconi
Una nuova simbologia scaturisce da tali opere, sempre in movimento, mai statica. Non siamo molto lontani dal concetti moderni di John Ruskin di moderno, per il quale tutto ciò che esiste è realmente o potenzialmente , artistico (Timothy Hilton, I Preraffaelliti, Mazzotta, Milano, 1981, p.17 ). Nuria Mura modifica i vari componenti delle opere e con una propria irrequietezza che, continuamente, non può focalizzare lo sguardo. Nuove forme si combinano, incessantemente. L’artista ha saputo amalgamare vari stimoli, rendendo dettagliati e rendendoli possibili di infinite combinazioni.
Dorica Hand painted ceramic 400 x 50 cm
Dorica pequeña Hand painted ceramic 300 x 50 cm
Estrella Hand painted ceramic 350 x 50 cm
Facetas Hand painted ceramic 266 x 27 cm
Panettone Hand painted ceramic 343 x 43 cm
© Ph. Alessandro Bonori
Bidimensionale e tridimensionale è questo alfabeto. L’incontro con la classicità, molto personale dato che l’artista ha studiato architettura, si può evincere dai totem. Qui il trattamento delle superfici si fa quasi metafisico. La forma, nella contemporaneità, non porta ad un riconoscersi in quello che si ha davanti. Si cerca qualcosa in più, un valore aggiunto. L’autrice ne ha coscienza, sfida le forme dei quadri e i totem. Il processo. Questo è importante nel Postmoderno. Costruzione materiale e mentale s’intersecano, in tale mostre, in modo peculiare. ( Stefano Taddei )
Nuria Mora
Allontanarsi sulla linea gialla
Spazio C21
Palazzo Brami
Via Emilia San Pietro 21
Reggio Emilia
Fino al 05/02/2023
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