Fino al 20 dicembre 2025, la galleria Marignana Arte di Venezia presenta Préludes o della forma in-attesa, una collettiva che riunisce le opere di Greta Ferretti, Olga Lepri e Sara Pacucci, tre giovani pittrici formatesi all’Accademia di Belle Arti di Venezia.

In musica, il prélude è un brano che precede l’opera, un frammento suonato “a sipario chiuso”, un annuncio di ciò che sta per accadere. Deriva dal latino praeludere – “giocare prima” – e racchiude in sé il senso di un esercizio, di un gioco preliminare che prepara ma non definisce. Nel preludio, tutto è ancora aperto, indefinito, in-attesa. È la forma che non si è ancora compiuta, ma che già custodisce in sé la promessa del possibile.
Questo concetto diventa il cuore della mostra. Préludes o della forma in-attesa non celebra l’opera compiuta, ma quel fragile momento aurorale in cui la forma si affaccia alla luce. È un progetto che riflette sulla libertà creativa come atto irriducibile, sull’arte come esercizio di apertura e rischio, contro la prevedibilità della produzione automatica e l’omologazione digitale. In un’epoca in cui le immagini si generano e si consumano a ritmo algoritmico, il preludio si fa gesto umano, resistenza poetica, atto di indeterminazione.
Le opere di Ferretti, Pacucci e Lepri dialogano proprio in questo spazio di sospensione. In Nello sguardo di Rubina, di Greta Ferretti, l’immagine emerge come visione che sfiora l’eternità, sospesa tra intuizione e memoria. Nei dipinti di Sara Pacucci, come The Lost Dream e Before the Sun, la pittura diventa apparizione, un’immagine che “ci visita”, come scrive l’artista, e che resta in bilico tra rivelazione e dissoluzione. Le opere di Olga Lepri, infine, abitano un tempo di attesa e di “non-ancora”: in lavori come Battito (Slipaway) e Applauso (Slipaway), la forma si manifesta come gesto cieco, un disegno che anticipa la vista, un ritmo che preannuncia la visione.

Ciò che accomuna le tre artiste non è uno stile, ma una posizione critica nei confronti del tempo e del vedere. Préludes si fa così racconto corale della pittura come spazio dell’inizio, come forma che si apre all’imprevisto e che resiste alla fissità del compimento.
Il percorso espositivo si articola in tre sale – una per ciascuna artista – e culmina in uno spazio corale in cui i linguaggi si intrecciano. È una drammaturgia della percezione: l’intransigenza luminosa di Ferretti apre lo sguardo, la delicatezza di Pacucci lo accoglie, l’ascensione di Lepri lo libera. In questo movimento, la mostra diventa esperienza immersiva e riflessione sul tempo dell’arte: non più il tempo della produzione, ma quello dell’inizio, della promessa, della forma che ancora non si compie.

Camminando tra le sale di Marignana Arte, il visitatore si trova in un paesaggio sospeso, dove la pittura non rappresenta, ma attende. Préludes o della forma in-attesa è, in definitiva, un invito a sostare nella soglia del possibile, dove l’arte ritrova il suo potere più autentico: trattenere, evocare, aprire al nuovo.
Marignana Arte
Dorsoduro 141, Rio Terà dei Catecumeni, Venezia
Date 4 ottobre - 20 dicembre 2025








