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In occasione della ventunesima Giornata del Contemporaneo promossa da AMACI, lo Studio Vanna Casati di Bergamo presenta la mostra personale di Michele Savino, interamente dedicata alla sua ricerca sull’anagramma.


Shiota Chiharu, Uncertain Journey, 2016/2019
Formazione Anagrammatica


La sede espositiva non è un semplice contenitore: lo Studio diventa dispositivo critico, ambiente di lavoro e ascolto del linguaggio, luogo in cui parola e immagine si scompongono e si ricompongono sotto gli occhi del pubblico. Visto l’interesse riscontrato, la mostra è prorogata di una settimana rispetto alla chiusura prevista, offrendo nuovi giorni di visita.


Per Savino l’anagramma è un corpo vivo: “una sfida fra mente e parola”. La mente forza, la parola resiste; poi si riorganizza, cambiando la disposizione delle lettere senza perdere la propria sostanza. Questa pratica, al tempo stesso rigorosa e ludica, opera come una piccola “psicanalisi del linguaggio”, facendo emergere significati sepolti e cortocircuiti semantici. Ogni parola è “un piccolo esercito”: l’artista ne cambia la formazione più volte, fino a generare nuove costellazioni di senso. Il risultato è un teatro verbovisivo in cui l’ordine si piega senza spezzarsi, e la superficie del testo apre al profondo.


La mostra allo Studio Vanna Casati valorizza proprio questa dimensione laboratoriale: opere, appunti e dispositivi testuali mettono in scena l’attrito tra regola e invenzione, mostrando come l’anagramma “formi, deformi e trasformi” senza tradire le strutture del linguaggio. Ne nasce un percorso che chiede allo spettatore di soffermarsi, di leggere e rileggere, di entrare nel labirinto combinatorio per trovare la “giusta combinazione” che apre la cassaforte della parola.



Studio Vanna Casati

Bergamo


Date 4 ottobre 2025  - 26 ottobre 2025

 



 
 

Dal 22 ottobre al 22 novembre 2025, la Candy Snake Gallery di Milano presenta Stone and Coral, doppia personale di Diego Azzola e Gloria Tomasini.


Shiota Chiharu, Uncertain Journey, 2016/2019
Gloria Tomasini, Milk Bruise II, 2025


Due giovani artisti che intrecciano linguaggi e materiali in un dialogo dedicato alla materia viva del mondo acquatico.


Il progetto nasce dall’incontro tra due immaginari complementari: da un lato i dipinti di Azzola, che isolano e reinventano dettagli di statue di pietra provenienti da fontane e ambienti urbani; dall’altro le sculture di Tomasini, che modellano complesse strutture coralline in ceramica, restituendo la sensazione di un organismo in crescita. Pietra e corallo diventano così simboli di due forze opposte e simultanee — solidità e metamorfosi, staticità e vita — in un continuo scambio tra artificiale e naturale.


Diego Azzola (Bergamo, 2000) si è formato all’Accademia di Belle Arti G. Carrara di Bergamo, dove ha conseguito la laurea magistrale nel 2025. La sua ricerca si fonda sull’idea di un’amalgama vitale primigenia, capace di creare e distruggere, assemblare e disgregare. Attraverso pittura, installazione e scultura, indaga il confine tra naturale e artificiale, alla ricerca di nuove identità e nuove forme di vita. Nei suoi lavori, la materia diventa veicolo di trasformazione, tensione e ambiguità: corpi inanimati e frammenti quotidiani assumono una vitalità inaspettata, evocando creature ibride e incerte.


Gloria Tomasini (Lugano, 1999), artista svizzero-croata, si è diplomata all’Accademia di Belle Arti di Brera nel 2022 e attualmente vive a Zurigo, dove frequenta il Master in Fine Arts presso la ZHdK. Il suo lavoro si concentra sulla manualità e sul contatto diretto con la materia, intesa come strumento di meditazione e di connessione con il tempo. Le sue sculture, realizzate in ceramica, nascono da gesti ripetuti e intuitivi, che trasformano la lavorazione artigianale in esperienza sensoriale e contemplativa.


Philip Guston If This Be Not I 1945 Mildred Lane Kemper Art Museum. Univerity purchase, Kende Sale Fund, The Estate of Philip Guston, courtesy Hauser & Wirth
Diego Azzola, Dolomia, 2025

Le opere di Tomasini, con le loro forme organiche e stratificate, evocano microcosmi corallini e paesaggi sottomarini, spazi sospesi tra realtà e immaginazione. Ogni pezzo diventa un frammento di ecosistema, in cui fragilità e resistenza convivono e si completano.


Insieme, Azzola e Tomasini costruiscono con Stone and Coral una geografia poetica e subacquea, dove il gesto artistico assume il ritmo lento della natura e la materia racconta la sua memoria. Nelle sale della Candy Snake Gallery, le opere dialogano in una dimensione sensoriale che invita lo spettatore a immergersi in un ambiente fluido, popolato da presenze silenziose e forme in trasformazione.


L’inaugurazione si terrà mercoledì 22 ottobre 2025, dalle 18.30 alle 21.00, presso la Candy Snake Gallery, via degli Orombelli 15, Milano.


Candy Snake Gallery

Milano


Date 22 ottobre 2025  - 22 novembre 2025

 



 
 

Sabato 18 ottobre alle 18 l’inaugurazione alla Galleria Il Pomo da DaMo. In mostra ritratti costellati, legni venati e paesaggi “altra dimensione”. L’artista è stato finalista al Premio Combat e al Premio Cairo.


Shiota Chiharu, Uncertain Journey, 2016/2019
Carlo Alberto Rastelli, Doctor Who


La personale «Apparizioni» di Carlo Alberto Rastelli, a cura di Francesca Baboni e Stefano Taddei (fino all’8 febbraio 2026). Una mostra che interroga la percezione: il reale e l’astratto si sfiorano, si confondono, talvolta si negano, lasciando allo sguardo una trama di indizi più che un racconto lineare.


Rastelli — finalista del Premio Combat e del Premio Cairo — mette in tensione memoria visiva e presente. Le opere pescano nel repertorio fotografico e in immaginari storici, ma li rinnovano con una pratica pittorica che stratifica materiali e segni: acrilici iridescenti, stencil e persino nastro da carrozziere per modulare superfici e pavimentazioni; tavole d’abete che lasciano affiorare le venature come un sismografo del tempo.


Nei ritratti di gruppo, il volto non è mai un dato stabile: si scompone in costellazioni, si apre a metamorfosi che suggeriscono un’umanità in transito, insofferente ai propri confini temporali e spaziali. Altrove la figura viene velata: galassie e “buchi neri” oscurano tratti e anatomie — emblematica la mano cancellata nel ritratto di Andrea Costa, l’imolese che attraversò anarchismo e socialismo. Le cromie pastellate dialogano con fondali scuri e con echi romantici ottocenteschi: nei paesaggi affiorano rimandi a Böcklin e Turner, come spettri di una memoria che insiste.


La serie su tela «Pet Sematary» — dichiarato omaggio a Stephen King — sposta l’asse sul paesaggio: foreste lettoni viste dal vero si popolano di croci e teschi, attivate da dripping e accensioni cromatiche che reprimono la figura umana fino a farla scomparire. Ne nasce uno slittamento percettivo: un altrove vicino, quasi alla portata, in cui la referenza si fa incerta e ogni immagine sembra arrivare da un tempo non allineato.


Philip Guston If This Be Not I 1945 Mildred Lane Kemper Art Museum. Univerity purchase, Kende Sale Fund, The Estate of Philip Guston, courtesy Hauser & Wirth
Carlo Alberto Rastelli, Ein Handschuh Pittura

“Reale e astratto si mescolano in una narrazione sospesa, refrattaria a letture univoche”, spiegano i curatori Francesca Baboni e Stefano Taddei.

“Volti e gruppi si trasformano in costellazioni: l’umanità sembra aspirare a oltrepassare i propri limiti”, aggiungono.


Più che illustrare il reale, «Apparizioni» lo mette in crisi: la pittura diventa luogo di traduzione instabile, in cui le immagini si offrono come tracce e sedimenti più che come figure compiute. Un invito a guardare più a lungo, contro la frenesia del presente.




Il Pomo da DaMo Contemporary Art

Imola


Date 18 ottobre 2025 – 8 febbraio 2026

 



 
 
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