La mostra di Linda Fregni Nagler alla GAM di Torino: la prima antologica italiana
- Redazione

- 24 ott
- Tempo di lettura: 2 min
Dal 29 ottobre, la GAM di Torino presenta la prima mostra antologica in un’istituzione italiana dedicata a Linda Fregni Nagler, a cura di Cecilia Canziani, nell’ambito della TERZA RISONANZA.

L'artista, da anni residente in Italia, utilizza la fotografia come strumento di indagine e di riscrittura del visibile, intrecciando ricerca storica, collezionismo e riflessione sulla materialità dell’immagine. La sua pratica, nutrita da un’attenzione costante ai processi di costruzione dello sguardo, indaga convenzioni iconografiche e cliché visivi, trasformando fotografie anonime e reperti dimenticati in nuove narrazioni capaci di interrogarci sul nostro rapporto con il tempo e con la memoria.
La mostra di Linda Fregni Nagler, intitolata Anger Pleasure Fear, riunisce più di vent’anni di lavoro, articolandosi come un percorso attraverso cicli differenti. Al centro, il dialogo tra The Hidden Mother (presentata alla Biennale di Venezia 2013) e la nuova serie Vater (Father), dedicata al rituale del Mensur, duello praticato nelle confraternite studentesche dell’Europa centrale, in cui le cicatrici diventano emblema di coraggio e distinzione. In questo confronto tra presenza e occultamento, corpo e simbolo, la fotografia di Fregni Nagler si fa luogo di tensione poetica e riflessione etica.
Attorno a questo nucleo si dispiega un corpus di opere che restituisce la complessità della sua ricerca. Pour commander à l’air (Premio MAXXI 2014) rilegge immagini di cronaca liberandole dal contesto per trasformarle in frammenti sospesi, mentre le serie Untitled e Smokes, clouds, explosions aprono un dialogo con la modernità attraverso reperti del mondo industriale e lastre per lanterna magica, base anche della performance Things that Death Cannot Destroy.

Completano il percorso alcune opere chiave: la serie giovanile Non voglio uccidere nessuno, il progetto inedito Little History of Subjugation, che esplora l’ambigua relazione tra umano e animale, e una lastra fotografica realizzata in collaborazione con il fisico Michael Doser, esposta a un flusso di antiprotoni, che rende visibile la presenza dell’antimateria.
Attraverso l’atto del raccogliere e reinterpretare, Linda Fregni Nagler trasforma la fotografia in un pensiero vivo, in una riflessione sull’immagine come oggetto e come soggetto della memoria. Ogni lavoro si colloca in una zona liminale, dove documento e visione, scienza e poesia, si sovrappongono.

La mostra è accompagnata da un catalogo edito da Quodlibet, con saggi di Cecilia Canziani, Geoff Dyer, Luisella Farinotti, Federico Nicolao e Dieter Roelstraete, a testimoniare la portata internazionale di un’artista che da oltre vent’anni indaga la fotografia come archivio della sensibilità contemporanea.
GAM – Galleria Civica d’Arte Moderna e Contemporanea di Torino
Via Magenta, 31, Torino
Date 29 ottobre - 1 marzo 2026






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