Paolo Canevari alla Galleria Christian Stein: il paesaggio come memoria e resistenza
- Redazione

- 24 ott
- Tempo di lettura: 2 min
Dal 29 ottobre 2025, negli spazi di Corso Monforte 23 a Milano, la Galleria Christian Stein presenta la nuova personale di Paolo Canevari, tra le figure più radicali e lucide della sua generazione.

Legato alla galleria da un sodalizio ventennale, l’artista torna con un progetto che intreccia materia, memoria e riflessione critica sul presente, articolato in opere inedite e lavori già storicizzati.
Fin dagli esordi, Canevari costruisce un linguaggio che fonde poetica e crudezza, muovendosi tra residui industriali e tensione concettuale. Olio di motore combusto, gomma di pneumatici, materiali di scarto diventano gli alfabeti di una visione che denuncia le ferite del nostro tempo — conflitti, degrado ambientale, crisi ideologiche — ma al tempo stesso cerca, nel buio, una possibilità di rinascita. Il nero dell’olio e delle gomme, cifra costante nella sua opera, non rappresenta soltanto la materia della catastrofe: è uno spazio meditativo, un luogo dove il pensiero trova luce.
Il percorso espositivo si concentra sul ciclo “Monuments of the Memory”, iniziato nel 2011 e articolato nei Paesaggi e nei Golden Works. Qui Canevari rinuncia alla figurazione per sondare il potere evocativo dell’assenza. Foglia d’oro, carta, olio esausto, legno e cornici antiche si uniscono in una dialettica che interroga la contemporaneità, connettendo la tradizione pittorica alla dimensione etica della materia. Nei Golden Works (2019), l’oro diventa simbolo di spiritualità ferita; nei Paesaggi (2018–2022), l’olio su carta genera visioni sospese, dove la sostanza si fa immagine e la memoria affiora come residuo. Un grande Paesaggio del 2025, privo di cornice, occupa un’intera parete, amplificando il senso di silenzio e contemplazione.

Accanto, l’emblematica Sfera (2005) – ottenuta stratificando gomma di pneumatico su legno – contrappone la perfezione geometrica della forma alla durezza del materiale, residuo della società dei consumi. Così, anche lo scarto assume un valore etico e poetico.
In un testo che accompagna la mostra, Canevari descrive il paesaggio come “teatro dell’anima”, luogo in cui memoria e natura si specchiano. Per l’artista, l’arte è atto critico e di resistenza, un modo di restituire al pensiero la sua profondità in un mondo saturato di immagini e rumore. Nei suoi lavori, il gesto diventa testimonianza, il silenzio una scelta politica, la materia un tramite per riscoprire un equilibrio umano e spirituale.

Con questa mostra, la Galleria Christian Stein rinnova la propria vocazione a promuovere artisti capaci di ridefinire il linguaggio contemporaneo. L’opera di Paolo Canevari si conferma come un’indagine lucida sulla memoria, la crisi e la possibilità del riscatto poetico all’interno della civiltà contemporanea.
Galleria Christian Stein
Corso Monforte 23, Milano
Date 29 Ottobre - 31 Gennaio 2026
Opening 18.00 - 21.00






Commenti