Terry Atkinson a Ca’ Pesaro: la prima personale italiana
- Redazione

- 4 giorni fa
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Con la mostra Terry Atkinson. L’artista è un motore di significati, le Sale Dom Pérignon di Ca’ Pesaro accolgono la prima grande personale che un’istituzione italiana dedica all’artista inglese, tra i protagonisti più originali e controversi dell’arte concettuale contemporanea.

Curata da Elisabetta Barisoni e Elena Forin, l’esposizione ripercorre oltre cinquant’anni di ricerca – dagli anni Sessanta ai Duemila – intrecciando arte, linguaggio e politica in un percorso che è insieme analisi storica e riflessione etica.
L’artista britannico Terry Atkinson (Thurnscoe, 1939), recentemente entrato nelle collezioni della Tate Gallery di Londra, è stato tra i fondatori del collettivo Art & Language, gruppo che dagli anni Settanta ha profondamente ridefinito il ruolo dell’artista come pensatore e critico del sistema dell’arte. Il suo lavoro nasce dal dialogo tra parola e immagine, tra concetto e visione, mettendo in crisi le convenzioni della rappresentazione e invitando lo spettatore a interrogarsi sui rapporti tra conoscenza, potere e storia.
Il percorso espositivo veneziano si apre con una grande pittura su carta dedicata al conflitto del Vietnam, dove la pittura diventa strumento di analisi politica e morale. Seguono le Goya Series e gli Enola Gay, cicli emblematici in cui Atkinson affronta il tema della guerra e della memoria collettiva. Nei cieli colorati di quest’ultima serie si nasconde la sagoma del bombardiere di Hiroshima, simbolo di un equilibrio fragile tra bellezza e distruzione, silenzio e tragedia.

Il ciclo Russel, invece, pone al centro la parola come materia concettuale: termini come I (io) e This (questo) diventano strumenti di riflessione sulla relazione tra soggetto, esperienza e storia. Nelle sue opere la semantica si fonde con la pittura, e il linguaggio si trasforma in immagine critica del mondo.
In mostra anche una selezione di disegni e lavori su carta dagli anni Sessanta ai Duemilaventi, che documentano la continuità della sua indagine. Dai primi esperimenti con Art & Language fino ai più recenti lavori dedicati ai conflitti irlandesi e americani, emerge una costante tensione tra rigore teorico e intensità visiva.

Noto anche con i nomi d’artista Terry Actor, Terry Mirrors, Terry Dog e Terry Enola Gay, Atkinson ha esposto nei più importanti musei internazionali: da Documenta 5 (1972) con Art & Language alla Whitechapel Gallery (1983), fino alla 41ª Biennale di Venezia (1984), dove partecipa come artista indipendente. Nel 1985 è finalista al Turner Prize, confermando il suo ruolo di figura chiave nella riflessione critica sull’arte contemporanea.
Galleria Internazionale d’Arte Moderna
C. del Tentor, 2076
Date
15 novembre 2025 - 1 marzo 2026






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