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Annunciata l’edizione 2025 del Premio Lissone, lo storico appuntamento biennale dedicato alla pittura, che si conferma oggi tra i format più significativi del panorama artistico italiano.


Shiota Chiharu, Uncertain Journey, 2016/2019
Premio Lissone 2025  A cura di Lorenzo Balbi, Hanne Mugaas, Stefano Raimondi


Realizzato con il contributo di Regione Lombardia nell’ambito dell’Avviso Unico 2025, il Premio celebra quest’anno anche il venticinquesimo anniversario dell’apertura del MAC, proponendo una visione rinnovata e internazionale.


Sotto la direzione artistica di Stefano Raimondi, il nuovo format del Premio Lissone si trasforma in una grande mostra diffusa sui tre piani del museo, dove le opere di sei artisti italiani e internazionali dialogano in uno spazio aperto di confronto e ricerca. Di ciascun artista sarà acquisita un’opera, destinata ad arricchire la collezione permanente del MAC.


I curatori del Premio Lissone 2025 sono tre figure di rilievo della scena artistica contemporanea: Lorenzo Balbi, direttore del MAMbo di Bologna, che ha invitato Viola Leddi e Valerio Nicolai; Hanne Mugaas, direttrice della Kunsthall Stavanger e Head of Programme di OCA – Office for Contemporary Art Norway, che ha selezionato Cecilia Granara e Giuliana Rosso; e Stefano Raimondi, direttore del MAC, che ha scelto Landon Metz e Ariel Schlesinger.


“Non ho mai visto l’arte come competizione ma come dialogo – sottolinea Raimondi –. Il concetto di premio in cui un artista ‘vince’ è lontano dallo spirito del nostro tempo. Questa edizione vuole celebrare la collaborazione e lo scambio di idee come valori fondanti della comunità artistica contemporanea”.


Philip Guston If This Be Not I 1945 Mildred Lane Kemper Art Museum. Univerity purchase, Kende Sale Fund, The Estate of Philip Guston, courtesy Hauser & Wirth
Valerio Nicolai, Lo Scolone, 2020

La selezione dei partecipanti, tutti nati tra gli anni Ottanta e Novanta, rispecchia lo spirito originario del Premio Lissone storico, quando i giovani artisti emergenti portavano l’energia della propria ricerca in un contesto di dibattito e crescita comune. “Trovo molto significativo – afferma la sindaca Laura Borella – che gli artisti invitati appartengano a una generazione capace di rinnovare lo sguardo sulla pittura, in continuità con la tradizione e con lo spirito delle collezioni del museo”.


L’assessora alla Cultura Carolina Minotti evidenzia come il Premio torni ad avere una dimensione internazionale, favorendo un dialogo tra istituzioni europee e artisti italiani che lavorano all’estero, in un costante scambio di visioni e linguaggi.


Il Premio Lissone, nato nel 1946 e tra i primi riconoscimenti italiani dedicati alla pittura, rappresenta un capitolo fondamentale della storia dell’arte contemporanea nazionale. Dopo le edizioni storiche che coinvolsero artisti come Afro, Vedova, Turcato e Morlotti, il Premio è stato rifondato nel 1999 e reso biennale dal 2006, alternandosi con il Premio Lissone Design.


Shiota Chiharu, Accumulation - Searching for the Destination 2014/2019
Giuliana Rosso, La galassia di Andromeda, 2019

Oggi, con l’edizione 2025, il MAC riafferma la sua vocazione a costruire ponti tra generazioni e geografie, facendo del Premio non una competizione, ma una piattaforma di dialogo e visione sul presente della pittura.


MAC Museo d'Arte Contemporanea

Lissone


Date 19 ottobre 2025 – 18 gennaio 2026

 



 
 

La grande mostra monografica dedicata all’artista giapponese Chiharu Shiota arriva al Museo d’Arte Orientale di Torino in anteprima nazionale.


Shiota Chiharu, Uncertain Journey, 2016/2019
Shiota Chiharu, Uncertain Journey, 2016/2019

Il progetto è curato da Mami Kataoka, direttrice del Mori Art Museum di Tokyo e ideatrice del format originale, e da Davide Quadrio, direttore del MAO, con la collaborazione curatoriale di Anna Musini e Francesca Filisetti.


Dopo essere stata presentata in prestigiose sedi internazionali come il Grand Palais di Parigi, il Busan Museum of Art, il Long Museum West Bund di Shanghai e lo Shenzhen Art Museum, la mostra arriva in anteprima nazionale al MAO — e per la prima volta assoluta in un museo di arte asiatica — con un progetto di straordinaria forza visiva e concettuale.


Attraverso disegni, fotografie, sculture e installazioni monumentali, The Soul Trembles ripercorre l’intera produzione di Shiota, restituendo la dimensione poetica di un linguaggio che indaga la memoria, l’identità e la fragilità dell’esistenza. Spesso ispirate da esperienze personali, le sue opere esplorano l’intangibile — ricordi, sogni, emozioni — trasformandolo in spazi di contemplazione collettiva, dove la materia si intreccia all’invisibile.


Tra le opere presentate figurano alcune delle più iconiche installazioni di Chiharu Shiota: Where Are We Going? (2017–2019), metafora del viaggio e dell’incertezza del futuro; Uncertain Journey (2016), con barche immerse in una trama di fili rossi che evocano incontri e destini; In Silence (2008), con un pianoforte bruciato avvolto da fili neri, a rappresentare il silenzio dopo la distruzione; Reflection of Space and Time (2018), sull’idea di presenza e assenza; Inside–Outside (2009), riflessione sui confini tra pubblico e privato; e la monumentale Accumulation – Searching for the Destination (2021), composta da centinaia di valigie sospese, simbolo di memoria, viaggio e migrazione.


Philip Guston If This Be Not I 1945 Mildred Lane Kemper Art Museum. Univerity purchase, Kende Sale Fund, The Estate of Philip Guston, courtesy Hauser & Wirth
Shiota Chiharu, In Silence 2002/2019

Come di consueto nei progetti del MAO, The Soul Trembles è concepita come un organismo vivo, accompagnato da un articolato public programme di performance, proiezioni, incontri e conferenze, insieme ad attività educative e laboratori per scuole, famiglie e visitatori di ogni età.


La mostra è accompagnata da un catalogo bilingue edito da Silvana Editoriale, con testi di Mami Kataoka e Davide Quadrio, oltre a contributi di studiosi internazionali e un ricco apparato iconografico.


A partire dal 19 novembre 2025, un’opera inedita dell’artista, The Moment the Snow Melts, sarà inoltre esposta al MUDEC di Milano nell’ambito del progetto Il senso della neve, a cura di Sara Rizzo: un’installazione che utilizza la precarietà della neve come metafora delle relazioni umane.


Shiota Chiharu, Accumulation - Searching for the Destination 2014/2019
Shiota Chiharu, Accumulation - Searching for the Destination 2014/2019

Con The Soul Trembles, il MAO conferma la propria vocazione a mettere in dialogo Oriente e Occidente, offrendo al pubblico italiano un’esperienza immersiva e poetica sul linguaggio universale dell’anima.


MAO Museo d’Arte Orientale


Date 22 ottobre 2025 – 28 giugno 2026

 



 
 

Il 19 ottobre Pino Pascali avrebbe compiuto novant’anni. A cinquantasei anni dalla sua scomparsa, la Fondazione Pino Pascali celebra l’artista con un intenso weekend di eventi nella sua Polignano a Mare.


Philip Guston, The Ladder 1987 National Gallery of Art (Washington, DC, USA), The Estate of Philip Guston, courtesy Hauser & Wirth
Roberto Cuoghi, A(XLVIIPs)t, 2021 Photo: Sarah Muehlbauer

Due le date principali: il 18 Ottobre l’inaugurazione del Premio Pino Pascali assegnato quest’anno a Roberto Cuoghi, e il 19 Ottobre l’apertura della mostra “Pino Pascali. Dal 1956 ad oggi”, un percorso espositivo dedicato alla vita, alle opere e all’eredità artistica di uno dei protagonisti più vitali del Novecento italiano.


Il Premio Pino Pascali a Roberto Cuoghi

Istituito nel 1969 da Palma Bucarelli insieme ai genitori dell’artista, il Premio Pino Pascali è tra i riconoscimenti più longevi e significativi nel panorama dell’arte contemporanea italiana. Nel corso degli anni ha premiato artisti come Jannis Kounellis, Vettor Pisani, Maurizio Mochetti, Vincenzo Agnetti, Jan Fabre, Nathalie Djurberg, Ibrahim Mahama, fino alle recenti edizioni dedicate a Francesco Arena e Nico Vascellari.


Per la XXVII edizione, la Fondazione ha scelto Roberto Cuoghi, riconoscendone “la capacità di coniugare dimensione individuale e riflessione socio-antropologica, in un dialogo con la metamorfosi e la sperimentazione che lo avvicinano alla poetica di Pascali”.


Nato a Modena nel 1973, Cuoghi è tra le figure più originali della scena artistica internazionale. Il suo lavoro, che attraversa pittura, scultura, suono e installazione, esplora l’idea di trasformazione e imitazione come pratiche creative. Dopo la partecipazione alla 57. Biennale di Venezia nel Padiglione Italia curato da Cecilia Alemani con l’opera Imitazione di Cristo, Cuoghi ha esposto al Fridericianum di Kassel e con la retrospettiva Perla Pollina 1996–2016 tra il Centre d’Art Contemporain di Ginevra e il Museo Madre di Napoli. La sua personale alla Fondazione Pascali, realizzata con le gallerie Chantal Crousel e Hauser & Wirth, ripercorrerà dieci anni di ricerca e sperimentazione.


Philip Guston If This Be Not I 1945 Mildred Lane Kemper Art Museum. Univerity purchase, Kende Sale Fund, The Estate of Philip Guston, courtesy Hauser & Wirth
Pino Pascali, Algida, 1959-62, Collezione privata, Bari  

Pino Pascali. Dal 1956 ad oggi

Il giorno successivo, il 19 ottobre alle ore 19, la Fondazione inaugura la mostra Pino Pascali. Dal 1956 ad oggi, un omaggio che ricostruisce la parabola creativa dell’artista, dagli esordi romani agli anni della piena maturità. Il percorso espositivo, allestito negli spazi del basement del museo, comprende opere, documenti, scenografie, fotografie e materiali d’archivio che restituiscono l’immaginario e la personalità di Pascali.


La mostra ricrea idealmente l’ambiente del suo studio, con oggetti e strumenti che raccontano il rapporto diretto tra vita e pratica artistica. Si ripercorrono le prime partecipazioni a collettive, le esperienze televisive, i lavori preparatori e le installazioni che hanno reso Pascali una figura chiave del linguaggio poverista e concettuale in Italia.


Con queste due iniziative – il Premio a Cuoghi e la retrospettiva dedicata al fondatore – la Fondazione Pino Pascali rinnova il suo ruolo di punto di riferimento per la promozione dell’arte contemporanea in Puglia, trasformando il novantesimo anniversario dell’artista in un’occasione di riflessione sul presente e sul futuro dell’arte italiana.


Fondazione Pino Pascali Bari

Date XXVII Roberto Cuoghi

18 Ottobre 2025 – 3 maggio 2026

PINO PASCALI. Dal 1956 ad oggi

19 ottobre 2025 – 31 Dicembre 2025



 
 
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