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Apparizioni di Carlo Alberto Rastelli: a Imola la pittura che dilata il tempo

Sabato 18 ottobre alle 18 l’inaugurazione alla Galleria Il Pomo da DaMo. In mostra ritratti costellati, legni venati e paesaggi “altra dimensione”. L’artista è stato finalista al Premio Combat e al Premio Cairo.


Shiota Chiharu, Uncertain Journey, 2016/2019
Carlo Alberto Rastelli, Doctor Who


La personale «Apparizioni» di Carlo Alberto Rastelli, a cura di Francesca Baboni e Stefano Taddei (fino all’8 febbraio 2026). Una mostra che interroga la percezione: il reale e l’astratto si sfiorano, si confondono, talvolta si negano, lasciando allo sguardo una trama di indizi più che un racconto lineare.


Rastelli — finalista del Premio Combat e del Premio Cairo — mette in tensione memoria visiva e presente. Le opere pescano nel repertorio fotografico e in immaginari storici, ma li rinnovano con una pratica pittorica che stratifica materiali e segni: acrilici iridescenti, stencil e persino nastro da carrozziere per modulare superfici e pavimentazioni; tavole d’abete che lasciano affiorare le venature come un sismografo del tempo.


Nei ritratti di gruppo, il volto non è mai un dato stabile: si scompone in costellazioni, si apre a metamorfosi che suggeriscono un’umanità in transito, insofferente ai propri confini temporali e spaziali. Altrove la figura viene velata: galassie e “buchi neri” oscurano tratti e anatomie — emblematica la mano cancellata nel ritratto di Andrea Costa, l’imolese che attraversò anarchismo e socialismo. Le cromie pastellate dialogano con fondali scuri e con echi romantici ottocenteschi: nei paesaggi affiorano rimandi a Böcklin e Turner, come spettri di una memoria che insiste.


La serie su tela «Pet Sematary» — dichiarato omaggio a Stephen King — sposta l’asse sul paesaggio: foreste lettoni viste dal vero si popolano di croci e teschi, attivate da dripping e accensioni cromatiche che reprimono la figura umana fino a farla scomparire. Ne nasce uno slittamento percettivo: un altrove vicino, quasi alla portata, in cui la referenza si fa incerta e ogni immagine sembra arrivare da un tempo non allineato.


Philip Guston If This Be Not I 1945 Mildred Lane Kemper Art Museum. Univerity purchase, Kende Sale Fund, The Estate of Philip Guston, courtesy Hauser & Wirth
Carlo Alberto Rastelli, Ein Handschuh Pittura

“Reale e astratto si mescolano in una narrazione sospesa, refrattaria a letture univoche”, spiegano i curatori Francesca Baboni e Stefano Taddei.

“Volti e gruppi si trasformano in costellazioni: l’umanità sembra aspirare a oltrepassare i propri limiti”, aggiungono.


Più che illustrare il reale, «Apparizioni» lo mette in crisi: la pittura diventa luogo di traduzione instabile, in cui le immagini si offrono come tracce e sedimenti più che come figure compiute. Un invito a guardare più a lungo, contro la frenesia del presente.




Il Pomo da DaMo Contemporary Art

Imola


Date 18 ottobre 2025 – 8 febbraio 2026

 



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